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La pandemia del Coronavirus sta determinando un radicale cambiamento in tutti gli aspetti della vita del genere umano. Questo stravolgimento delle abitudini di ogni individuo limita la libertà di movimento ed i rapporti sociali, con evidenti risvolti negativi anche sulla salute. Condizioni che colpiscono ancor più in profondità tutte le persone con disabilità ed in particolare quelle che presentano maggiori fragilità, costrette all’isolamento per il rischio di contagio. La necessità, diventata un obbligo, di dover rimanere in casa, impone in tali circostanze di disporre della assistenza adeguata, personalizzata, indispensabile; non solo per garantire la sopravvivenza ma anche per una qualità di vita dignitosa, oltre il livello prettamente “essenziale”. In particolare per molte persone con disabilità, gli assistenti personali sono fondamentali e sia chiaro, a prescindere dall’emergenza creata dal virus, ma risulta evidente che nel contesto dell’isolamento forzato e l’impossibilità di mantenere una certa distanza di sicurezza il loro operato si estende ben oltre al quotidiano rapporto di impiego ed impegno. Vogliamo quindi proporre come lettura questo puntuale articolo che pone la giusta attenzione su alcuni aspetti relativi al tema.